domenica 19 gennaio 2014

Primo post dell'anno

Buongiorno e buon anno!
Come sempre sono gentile e vi offro qualcosina di appetitoso da mangiare...prego, servitevi da soli con queste patatine alle alghe!!!!
Se risultano un po' indigeste, potete sempre accompagnarle con un bel liquorino aromatizzato alle corna di cervo, aiuta la digestione, ha proprietà benefiche per tutto l'organismo ed è una sorta di viagra naturale, cosa desiderare di più?
....praticamente sul fronte cibo non ci sono grandi novità, come forse avete capito!
In realtà ce n'è una importantissima, Diego ha iniziato a mangiare la pappa, e lo fa con grande appetito.
Ora mangia la frutta omogeneizzata a metà mattina e poi a mezzogiorno la pappa con il brodo di verdura, la carne liofilizzata, il parmigiano e l'olio di oliva!!!!



Qui quando mi vedono dargli da mangiare (è capitata qualche merenda o qualche pranzetto fuori), sono molto curiosi, per due motivi principali:
1) gli do da mangiare con il cucchiaino, questo sconosciuto! Perché non uso le bacchette? E poi si stupiscono perché il bambino apre la bocca felice dinnanzi a questo strano oggetto
2) gli do da mangiare "English food" e non "Chinese food".
Ecco che si apre un interessante capitolo, cosa sarebbe il Chinese food per bambini? Come funziona lo svezzamento? La mia amica Selina, cinese con marito iraniano e mamma di Parisa che ha due mesi meno di Diego, mi spiegava che di solito si inizia verso i quattro mesi, facendo bere nel biberon al bambino l'acqua di cottura del riso, fatto bollire per molto tempo.
Il secondo passaggio è dare, sempre da bere e sempre nel biberon, il tuorlo dell'uovo. Prima in piccole quantità, poi aumentando a poco a poco fino ad arrivare ad un rosso intero. Ovvio, riso e uova, come ho fatto a non pensarci?
Peccato che in Italia l'uovo si introduce solo a 10-12 mesi per timore di intolleranze alimentari!!!!

Del resto comprando omogeneizzati sui siti statunitensi ho notato gusti che da noi si usano poco, come zucca o piselli, e poi le farine, che in Italia si utilizzano di cereali, nei paesi anglofoni sono anche di frutta come la banana. In Cina invece le farine non sono popolari, sono state introdotte sul mercato solo recentemente. Semplicemente si fa bollire il riso a lungo fino a quando diventa una poltiglia simile alla nostra base per la pappa. Anche gli omogeneizzati non vanno per la maggiore, si usa il vecchio stile: la mamma mastica e poi mette in bocca al bambino. Non succede solo nelle campagne, è molto frequente, anche al ristorante.



E se prepari una torta al cioccolato? Il cucchiaio, di nuovo, non piace. L'impasto si gira con le bacchette...


Siamo stati a fare una gita nella campagna fuori Xiamen durante le vacanze di Natale della Fede. Circa tre ore e mezza di macchina passando per la zona industriale prima, poi per un paesaggio di case basse di mattoni rossi come la terra che le ospita. La guida ci spiegava che in queste casette vengono coltivati funghi. L'umidità e il terreno offrono una combinazione perfetta e il prodotto finale viene esportato in tutto il mondo! Ecco perché all'Esselunga trovate funghi tutto l'anno ad un prezzo così basso, MADE IN CHINA!!!
Successivamente il paesaggio è mutato ancora, distese di bananeti per chilometri e chilometri, dopodichè abbiamo cominciato a salire in montagna e siamo arrivati a destinazione: i villaggi delle antiche popolazioni Hakka, che venendo dal Nord si sono fermate qui e hanno portato con sè il loro stile architettonico per la costruzione delle case, conosciute come tulou.


Si tratta di una serie di case circolari che potevano ospitare fino ad 800 famiglie, sparse in un certo numero di villaggi lungo un percorso di una ventina di kilometri. L'UNESCO ha dichiarato i tulou patrimonio dell'umanità, se ne volete sapere di più leggete qui in inglese con foto e notizie oppure qui in italiano ma è un pò stringato.

Giornata bella, la Cina che ti immagini fatta di campagne, risaie, templi, odori, tetti all'insù a così poca distanza dalla Cina moderna di cantieri, gru, macchinoni e grattacieli. Due Cine che convivono senza drammi, semplicemente dove finisce la campagna inizia la città...

Scrivo qui i nomi dei villaggi che abbiamo visitato per lasciare una traccia, perché altrimenti non me li ricorderò mai: Yongding, Zhenchenglou, Kuijulou, Fuyulou, Rushenglou, Gaotou, Chengqilou.
Abbiamo gironzolato e curiosato, fatto domande alla nostra guida Roland che è una ragazzo di ventiquattro anni; per arrotondare fa la guida turistica ma durante la settimana costruisce siti web. Mi ha colpito quando mi ha detto che i Cinesi sono un po' guardinghi verso gli stranieri perché nei secoli si sono sentiti invasi da tanti popoli (giapponesi, britannici, ecc) che hanno voluto portare la loro cultura e cambiare le abitudini locali. I Cinesi tradizionalmente hanno sempre prodotto da sé quello di cui avevano necessità mentre "gli invasori" hanno visto la Cina semplicemente come un immenso mercato.
.....Punti di vista
Che cos'è adesso l'Iran per la Cina? E il resto del mondo per i Cinesi? Sembra un po' come giocare a Risiko....

Roland mi spiegava anche che quest'anno è il "suo anno" perché
ogni dodici anni si conclude un cerchio nella vita di ogni individuo e generalmente accade qualcosa di propizio o comunque ci sono novità. Lo zodiaco cinese ha un ciclo di 12 anni con dodici segni.
Quindi 12, 24, 36...da aprile sarà anche il mio anno!!!
Dopo essere stati insieme una giornata nel salutarci mi è venuto naturale porgergli la mano per stringergliela, lui si è subito ritratto e irrigidito. Un altro straniero ad invadere il suo spazio....correre ai ripari!!!

Questa cosa della prossimità è tutta particolare. Proprio stasera una ragazza americana mi raccontava che in USA non si usa dare baci quando ci si incontra, né tantomeno stringersi le mani. Ci si saluta e al massimo ci si dà una pacca sulle spalle. Le ho chiesto di mimare l'atto del saluto e lei ha alzato una mano e si è fatta un po' indietro con il busto, dicendo "Hi"!

Noi andiamo incontro, loro si tirano indietro e gli asiatici si astengono, diversi modi di guardare il mondo...
Questo nostro andare incontro piace molto e anche nel gruppo delle mamme è tutto un latinizzarsi dando baci a destra e a sinistra, ma lo vedi che in realtà sono tutte un pò rigide.
Poi mi dicono che parlare inglese con l'accento italiano è "sexy" e "cool", quindi io sono molto popolare anche se capisco 2/3 di quello che dicono e quando parlano veloce scendo a 1/3.
L'importante è la solita, vecchia tattica di ridere al momento giusto.
Tanto sono sexy e cool, non fa nulla se ha l'accento padano che il mio prof del liceo tanto odiava. Per chi si ricorda il prof. Cavalieri...lui parlava da Dio e infatti non era né sexy né cool ahahaha

Nel gruppo delle mamme fervono le attività e molte di queste sono decisamente americane. Per esempio girano mail del tipo "Sfida numero 3: migliora te stessa in 100 giorni!!!". Ovviamente io ho aderito. Si pagano 100 RMB e si partecipa in due categorie "Salute" e "Non salute". La prima è principalmente per chi vuole perdere peso, mentre nella seconda ci sono tutte le sfide non legate alla sfera salutistica, tipo "Finire il libro che sto scrivendo", "Completare l'album di foto dei miei figli dalla nascita ad oggi". Io ho scelto "Fare qualcosa di romantico per mio marito ogni settimana".
Bhe, ci scambiamo mail motivazionali del tipo "Sono molto emozionata di essere in questo gruppo" e "Perché ho deciso di aderire a questo gruppo"; "Quali sono i punti forti e i punti deboli del mio progetto", "Chi mi può aiutare a realizzarlo". Very Ammmmerican, non trovate? Mi diverto un sacco a rispondere alle domande e a ricevere le mail del gruppo.
Alla fine dei 100 giorni voteremo la vincitrice, ovviamente voglio essere io e offrire la cena a tutte. Very Italian.



A proposito di cena, questo è il pranzo della nostra gita. Raffa all'inizio era un po' schifato, poi è stato l'ultimo ad alzarsi dal tavolo. Abbiamo mangiato il bambù, quello grigio-verdino nel piatto a destra della zucca. Buono, sa un po' di carciofi. Come tutti i piatti cinesi, a mio giudizio non sono male ma mangiati una volta sei a posto per sempre!!!!
Si mangia servendosi con le bacchette direttamente dai piatti nel centro e portando la propria porzione in bocca o nella ciotolina. Per assaggiare le diverse pietanze si fa girare il vassoio di vetro al centro che è posto su una base rotante.

Sono molto orgogliosa di questa foto che rappresenta nel mio immaginario attuale l'essenza della Cina:
- la bilancia equivale al commercio, ai soldi, alle attività
- il tè caldo è il simbolo per eccellenza delle persone, che bevono sempre e solo tè e sempre e solo caldo. Adesso che il clima comincia ad essere un po' primaverile (dopo il rigidissimo inverno di 18 gradi) sono tutti fuori a bere te, sui tavolini, accucciati per terra, per strada, nei thermos, nelle tazzine senza manico che come fai a non scottarti...


- l'incenso è la parte spirituale, vera o fasulla quello lo sa soltanto ciascuno dentro di sé, del resto al tempio mica si va solo per pregare, no?
Si va anche a spennare le oche!!!


Manca una settimana all'inizio delle vacanze scolastiche per il Capodanno Cinese che qui è la regina delle feste. Le strade e i negozi cominciano a venire addobbati con ghirlande, lanterne e simboli beneaugurali rigorosamente rossi. Il 2014 sarà l'anno del cavallo.
Le persone si scambieranno principalmente biglietti contenti soldi, non regali, che si chiamano hóng bāo.
Per i più curiosi ecco  tutte le informazioni.

In Cina tutto si ferma per il Capodanno e la gente impazzisce.

Ecco perché noi andremo in Thailandia :)))
Non vedo l'ora, 25 gradi la temperatura minima e 33 la massima, sono stufa di vedere persone in pigiama di flanellona perché PENSANO di avere freddo.
Con questo chiodo fisso ci sono molte più persone in giro in pigiama rispetto a quest'estate. Forse gli fa fatica cambiarsi? Temono il freddo, temono quel momento di nudità tra i jeans e le lenzuola? Ecco allora tutti al supermecato in pigiama, ecco allora passeggiare mano nella mano in pigiama, ecco a fare un bel pic nic al sabato in pigiama...noi no!!!!!


Chiudo con una citazione dal post di un blog stupendo che seguo da quando siamo qui, un'altra famiglia in viaggio, un'altra mamma che vive in una terra d'adozione:

 La condizione di espatrio è un'altalena emozionale che mette a dura prova, e come camminare in bilico su una corda, lasci il tuo quotidiano a "lungo termine" per salire su questa fune, sballonzoli cercando di restare in equilibrio, con la paura e la consapevolezza che se cadi tu, tutta la famiglia ti vola dietro, perché il perno della società expat sono le signore, quelle che si incontrano in giro al supermercato con lo sguardo perso e il carrello vuoto, quelle che ormai si sono "ambientate" ed escono in ciabatte, quelle che non parlano una parola d'inglese e devono interagire con una scuola internazionale, quelle che spaventate portano i figli dal dottore sperando di capire almeno la metà di quello che lui dirà, quelle che sgomitano per non farsi superare dalle difficoltà, quelle che vorrebbero essere altrove ma anche qui, vicino alla famiglia, quelle che ogni pomeriggio affrontano i compiti in una lingua che non conoscono, quelle che accettano la "diversità" degli amici dei propri figli senza troppe domande, quelle che pretendono che le radici siano ben chiare e profonde, perché' magari apolidi ma di lingua italiana.

Mi ci ritrovo tantissimo, grazie Donatella http://unafamigliainviaggio.blogspot.com