venerdì 29 marzo 2013

Vita quotidiana, la nostra

Eccomi qui all'ospedale a fare il test del glucosio...mi sono già bevuta un bicchiere di acqua dolcissima e svomitevole e subito quel goloso di Diego si è mosso. Vorrei riuscire a fare anche gli esami per la tiroide e quelli delle urine...ce la farò? Bè, già considero un buon successo il fatto di essere riuscita a far capire a Tai, il nostro fido autista, che doveva venire a prenderci alle 7.30 e non alle 8.10 e che questo avrebbe conportato non andare a prendere e portare Checco al lavoro! Quanti ragionamenti...
In realtà ci sono riuscita solo perchè ieri Eliana, una nuova amica di Xiamen di cui vi parlerò, mi ha scritto un bigliettino in cinese! Aahahahah, senza non ce l'avrei mai fatta, sicuramente...


Quante cose anche in questa settimana...la contrattazione con il driver, l'autista (la prima è andata male e la seconda si è conclusa solo dopo un paio d'ore di discussioni). Il driver e il suo manager si sono presentati in hotel -vivevamo ancora lì- dopo aver già concordato le modalità del servizio il giorno precedente, al telefono con una collega cinese di Checco. Appena sono arrivati ci hanno fatto vedere i modelli di macchine, dovevamo "solo" scegliere se volevamo una macchina di una certa cilindarata o meno. E invece loro si sono messi a ridiscutere tutto, noi volevamo lo sconto e loro volevano alzare il prezzo già pattuito adducendo come scusa il fatto che non avevano capito che la scuola della fede fosse così lontano...Ad assisterci c'era la segretaria di Fra che faceva da interprete, e poi telefonate continue: noi alla collega che il giorno prima aveva preso accordi, loro al capo dell'agenzia di noleggio...per due ore. Checco dice che trattare con i cinesi è così, ti dicono una cosa e poi cambiano le carte in tavola attaccandosi ad ogni più piccolo dettaglio. E infatti era dal giorno prima che discutevamo con l'ufficio finanziario dell'albergo perchè senza dirci nulla ci avevano applicato la tariffa "fiera" invece di quella "standard" per tutte le 20 notti del nostro soggiorno, + fatto pagare il letto extra della Fede 50 euro al dì, + caricato una colazione, la mia, perchè una stanza di tre persone prevede una colazione sola. Certo, siamo in 3 ma fa colazione uno solo...La teoria dell'albergo è che non puoi andare a disturbare un ospite facendogli firmare il consenso alla tariffa applicata dopo che la prenotazione è già stata concordata ad un'altra tariffa...alla fine la discussione si è chiusa con un'ultima telefonata dell'ufficio finanziario a Checco alle ore 23.40, per accordarci lo "sconto". Scusa, ma in questo caso non mi disturbi?
E poi chiusa per modo di dire, perchè ovviamente hanno sbagliato a darci il nome del beneficiario a cui fare il bonifico e quindi non si sa dove siano i soldi adesso...partiti dall'Italia ma non arrivati in Cina e non tornati indietro...!??!

La casa nuova è bellissima e gigante (non ci si sente da una stanza all'altra), si vede il mare da quasi tutte le camere. E' meraviglioso vedere come cambiano i colori del mare, le maree e le barche che passano: pescherecci, navi da crociera - siamo vicino al terminal delle crociere- cargo con i container. Di notte si vedono le luci dei fari e durante il giorno si sente il fischio della sirena delle barche che entrano in porto. Un rumore un pò sinistro, quasi lugubre i primi giorni che lo sentivo, perchè lungo, basso e profondo, mentre adesso già non mi dà più quel senso di tristezza. Alla Fede piace tantissimo e ogni volta che vede una barca, soprattutto le navi da crociera, corre alla finestra a guardare e poi le disegna. 
All'inizio ci siamo sentiti un pò straniti, ci eravamo abituati all'albergo, ai suoi rumori, ai suoi riti (la colazione, correre nel corridoio e fare a chi arriva prima, salutare Maria alla reception, le porte scorrevoli), alle stradine del quartiere...e all'inizio la casa era così vuota. Adesso abbiamo cominciato a personalizzarla con foto, disegni, la targhetta con i cognomi sulla porta, i piatti, i bicchieri, qualche pentola, lo zerbino, in attesa che arrivino gli scatoloni (ancora fermi in dogana qui a Xiamen, chissà quando potremo ritirarli e soprattutto SE potremo ritirarli...). Tutto sembra a poco a poco più caldo.
E poi internet (sono venuti ad installarlo subito, molto professionali, ed è l'internet più veloce che abbiamo mai avuto, anche se per usare facebook, youtube, i blog ecc abbiamo dovuto installare un programma aggiuntivo che si chiama Astrill), il latte fresco a casa (lo paghi per un mese e te lo consegnano direttamente, appendendo un piccolo sacchetto alla maniglia della porta ogni giorno alla stessa ora. Il latte che ci portano è fresco, di mucca e non di soia, è solo un pò strano perchè è dentro a delle bustine di plastica da 200 ml, come le nostre della mozzarella).
Abbiamo già la colf, ereditata dalla padrona di casa, anche se non sono riuscita a farle capire che volevo conoscere il suo nome. Martedì è stata con me 5 ore e io mimavo quello che doveva fare: i pavimenti con il mocio e con il detersivo, quest'ultimo da specificare bene perchè generalmente non lo usano. Non usano nemmeno l'aspirapolvere, quindi a gesti lei mi ha fatto capire che avrebbe passato tutta la casa con una pezza bagnata, stando accucciata. Ok le dico, prima passi la pezza bagnata, ma nell'acqua con il detersivo, poi il mocio. Alla fine lei ha dato prima il mocio (le ho insegnato a strizzarlo nel secchio e non con le mani) e poi ha ripassato con la sua pezza. Ok, cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia, ahahahahaha
Poi le ho chiesto di pulire la doccia e la vasca, lei si è tolta le ciabatte che si era cambiata con le scarpe arrivando e ci è proprio entrata dentro, nella vasca. Brava, pulizia profonda!

Questa storia della ciabatte è forte e io la condivido un sacco. Anche quando giravamo per appartamenti in cerca di casa, nella case che erano abitate e quindi vissute, i padroni ci chiedevano di toglierci le scarpe e metterci le ciabatte, che ci fornivano in quantità. L'altro giorno sono venuti due signori a consegnarci un divano letto e si son tolti le scarpe, con il divano sulle spalle, prima di entrare. Il ragazzo che è venuto ad installare internet si è tolto le scarpe, allora io gli ho offerto un paio di ciabatte e lui ha gradito molto. Il signore che ci ha sturato il water (altra storia che vi racconterò a breve) si era portato dei copriscarpe, come quelli che da noi si usano in piscina o negli asili.
Ospitalità.
Per ora sono alle ciabatte, poi magari arriverò ad offrire il te (ho comprato le bustine di te lipton versione cinese Jasmine tea, sono ancora molto scarsa).



Ho iniziato a capire e a conoscere i negozi che vendono "imported food" e a commuovermi davanti a un pacco di pasta De Cecco, una Nutella, un olio di oliva, un pezzetto di parmigiano (200 gr 8 euro), un domopak (lo abbiamo trovato!!!), anche se mi son rifiutata di comprare i biscotti pan di stelle originali del Mulino Bianco perchè ci sono solo delle confezioni microscopiche che secondo me ti fanno venire solo più voglia. Rifiuto anche ad acquistare gli originali "cantuccini d'Abruzzo" ahahahah.
Siamo felicissimi di poter finalmente cucinare, ho anche seguito i consigli degli altri expatriates e compro il pane da Coffee Shop dove lo trovi buono e non molliccio e dove c'è anche la farina di grano. Sembra sempre di essere un pò in campeggio perchè manca qualche ingrediente e siamo ancora in attesa dei nostri amati scatoloni, in più non riusciamo bene a regolare i fuochi della cucina che vanno pianissimo o fortissimo, ma è divertente!
La Fede ieri si è fatta due piatti di passata di pomodoro, così, tout court, e davanti ai primi fusilli preparati in casa ha detto "Ma sono come quelli di Parma"! e ne ha messi in bocca tre! E poi comincia a mangiare pomodori e insalata e ad assaggiare ogni cosa, anche il pane con le uvette che ho comprato per sbaglio...dice che sembra come il Panettone!
Al prossimo viaggio ognuno avrà una valigia di 23 kg di cibo (salumi, pomodori, ragù, biscotti, marmellata, grissini, formaggio sottovuoto per non ricomettere l'errore di farlo ammuffire).

Mercoledì alla scuola dove probabilmente andrà la Fede a settembre, ho incontrato alcune mamme tra cui Andrea ed Ellen. Andrea mi ha detto che mi manderà una mail per costituire una specie di gruppo solidale di acquisto di almeno tre mamme per comprare un forno ciascuna ad un buon prezzo (qui le cucine ne sono sprovviste, anche la lavastoviglie non ce l'ha nessuno e al suo posto esiste uno sterilizzatore che neanche uno di "noi" expa sa o vuole usare. Il principio dello sterilizzatore è che tu lavi i piatti alla buona, senza detersivo e poi li metti in questi cestelli a sterilizzarsi, appunto. Voi lo fareste? Con il forno, posso almeno pensare a del pane croccante, alla pizza, alle torte che preparerò con la fida aiutante Fede).

Al ritorno dall'ospedale, dove sono magicamente riuscita a farmi fare tutti gli esami che volevo, desideravo fermarmi a mangiare in un ristorantino cinese ma ho semi-promesso a Checco che lo farò solo dopo il parto. Allora mi son sfogata prendendo l'autobus. Ce l'ho fatta! Ahahaha Il numero 841. Grande Vale! Sono molto orgogliosa di me. Ovviamente ero l'unica occidentale e non potevo controllare i nomi delle fermate che sono scritti solo in cinese, ma alla fine sono arrivata a casa in poco tempo.

Signore di una certa età che usano l'i-pad in autobus e il macellaio di strada, che arriva in motorino e tira fuori la carne da delle grosse ceste di plastica, la espone su un tavolino montabile all'aria aperta e, davanti a una strada a 4 corsie, comincia sorridente ad affilare i suoi coltelli...questa è la Cina...

La prossima puntata sarà dedicata ad una parte fondamentale della Cina, ovvero ai mercati di strada che sono ovunque, ai macellai e ai pescivendoli...






giovedì 21 marzo 2013

II puntata


Buongiorno!!!!

Grazie per le vostre mail e scusate se non sono riuscita a rispondere a tutti, le giornate sono davvero pienissime e in confronto agli ultimi periodi in italia mi sembra di vivere due o tre giorni in 24 ore, ma oggi mi sono presa un po’ di tempo per allietarvi con la seconda puntata di “Cina a prima vista”; potrebbe essere il titolo del blog che creerò non appena non avrò niente da fare…ahahahha….e non appena capirò come si fa un blog, cmq penso che non debba essere difficile, ci sono i modelli già pronti su google, vero?

Quando avrò il blog, non vi tedierò più con le mail, chi vorrà leggerlo potrà farlo in autonomia…quindi se qualcuno riceve le mie puntate senza volerlo, me lo dica pure. Il fatto è che scrivere, scrivervi, scalda il cuore in questo momento in cui anche se sto molto bene tante cose a cui tengo sono lontane e stanno cambiando…
La notiziona principale è che domenica migreremo finalmente nella ns futura casa!!! Vi allego le foto e non appena arriverà il divano letto nella stanza che adesso vedete vuota potremo ospitarvi! E’ (solo) al terzo piano di un bel complesso con grattacieli, non eccessivamente cinese, in un quartiere con due bei parchi vicini. Si tratta della casa di simona ventura cinese, come vi avevo anticipato il contratto si è poi effettivamente concluso. Lasciare l’albergo e le sue amenità da un lato mi dispiace, ma finalmente avremo una CASA!!!!
E poi domenica arriveranno anche gli scatoloni con le ns cose dall'italia!!!! doppia festa e finalmente un altro paio di scarpe!!!
La vita sociale comprende già alcune conoscenti: Luna, moglie cinese di un italiano, pepperina che parla cinese, inglese ma soprattutto italiano ed ha appena avuto un bambino, nicola, che ora ha due mesi.

Poi ho conosciuto Damini, una ragazza indiana di 22 anni che è a Xiamen da un mese. Abbiamo fatto la visita medica per il permesso di residenza insieme, accompagnate da una collega cinese di Checco, Jane. La visita comprendeva vari esami tra cui esame del sangue, eco allo stomaco, esame della vista (con le lenti a contatto ahahahah), peso, altezza, pressione, e esame delle urine dove la pipì andava messa in un misurino di plastica e travasata in una provetta senza tappo, il tutto con sole due mani e dovendo anche reggersi i pantaloni perché non c’era il water ma solo la buca per terra…

Alla fine, per riprendermi, mi sono autoinvitata da Damini a pranzo (apprendendo solo ieri che suo marito è appena rientrato al lavoro dopo un periodo di malattia, per varicella o morbillo non si è ben capito – in ogni caso rischia il licenziamento a breve così forse la mia appena nata amicizia perirà…L).

Damini è indù osservante, quindi vegetariana. Mi ha cucinato verdurine + polpette di verdura e sughetto con chapati, che è una specie di piadina. Si mangia tutto con le mani (le mie alla fine erano un po’ sporche, le sue no. Il tovagliolo non è previsto). Piccante, ma non troppo. La casa è molto chinese style, vicino al quartiere dove c’è il ristorante “La Bettola” e infatti dopo sono tornata a casa a piedi. Damini mi ha fatto vedere le foto del suo matrimonio, dove lei era bellissima (matrimonio combinato dalle famiglie, lei l’ha vissuto molto naturalmente e ad una mia domanda mi ha risposto che anche se il marito non le fosse stato presentato dalla famiglia, sarebbe stato lui l’unico che lei avrebbe potuto amare).

Poi mi ha mostrato un sari che ha portato dall’india per indossarlo in un giorno particolare tra ottobre e novembre, con una luna ben precisa (mi pare crescente?). in quel giorno le donne non possono né mangiare né bere fino a quando sorge la luna. Possono solo pregare per la buona salute dei loro mariti. Al sorgere della luna essi porgeranno alle donne una tazza d’acqua e loro potranno mangiare. Per questa occasione si fanno belle ed indossano, appunto, il sari.

Ogni sari è composto da un telo di 5 mt di vari tessuti e pesi a seconda della stagione e da un corpetto.

Dopo un po’ le ho chiesto: “ma tu cosa fai durante il giorno”? “pulisco casa ogni mattina, di solito ci metto due ore, poi cucino, ecc ecc” Ah menomale che pulisci!!!! Perché la casa è lercia, aiutoooooooooooo

In ogni caso ero talmente felice di poter parlare inglese, un inglese normale, che non ho badato a queste piccole sottigliezze…
Al ritorno in hotel mi son fermata a prenotare la visita ginecologica per il controllo della gravidanza nel super ospedale di cui mi avevano parlato checco e i suoi colleghi. Trattasi di un ospedale normale, che però al 21esimo piano ha un reparto chiamato VIP che, per gli standard cinesi, è molto chic e molto costoso. Ho scelto di andare qui più che altro perché il personale parla inglese. Wow!

Nella sala d’aspetto, anche se VIP, non sono mancati: Sputi, Scaracchi, Starnuti senza mano davanti. Pare che più “pulviscolo” tu produca più tu sia fiko, Odore di pipì in bagno…

Nonostante la professionalità degli operatori e i macchinari all’avanguardia, sommando la visita all’ospedale per il visto della mattina e il pranzo chez Damini, avevo una gran voglia di staccarmi la pelle e metterla in candeggina. La decisione di partorire in Italia ha acquistato maggior rilievo.
Che rapporto ha il popolo cinese con la coda, con il mettersi in fila? Non saprei. In ginecologia ero la seconda della fila, l’infermiera si è rivolta per prima a me forse per cortesia verso una straniera e io le ho fatto presente che prima di me c’era un’altra signora. Da lì è cominciato il delirio. Persone che non rispettano la “linea gialla” e mentre tu parli vengono al desk e mettono i loro fogli sul tuo. Il bello è che la segretaria prende anche le loro pratiche, quindi fa varie cose contemporaneamente  e, forse abituata alla lentezza italiana, ho sempre il dubbio circa la correttezza di quello che sta avvenendo. Ovviamente la privacy non esiste e spintoni e strattoni sono normali. Anche per prendere il taxi, che si può prendere in qualsiasi punto della strada, non esiste un prima o un dopo, esistono solo i concetti di ora e di necessità.
Ma le scene più belle sono all’asilo. Davanti all’ingresso ci sono, per strada, dei coni di plastica tipo quelli che si usano da noi quando stanno facendo dei lavori e devono dividere le corsie. Credo che li mettano perché altrimenti le macchine entrerebbero direttamente a scuola.

Le porte sono due e le maestre posizionano due nastri per dividere le file. Non è possibile entrare a scuola, i genitori devono aspettare fuori (dalle 16.30 alle 17.00, dopo, passata la ressa, si può entrare). Le maestre arrivano con i bambini in fila, una classe dopo l’altra e i genitori cominciano ad accalcarsi, spingendo, per farsi vedere dal figlio. Salutano come se non li vedessero da settimane. Quando la maestra vede che la coppia “genitore-figlio” si è formata, passa letteralmente il figlio al genitore che si fa largo tra la folla delirante e con un sorriso stampato sul volto, afferra il cucciolo e lo porta in salvo. Spesso il bambino non capisce cosa sta succedendo e il genitore lo deve trascinare. Questo per ogni classe. Delirio.
Ieri poi ho preso parte ad una riunione dei genitori, dove ho ricevuto la grazie di una mamma in gamba che mi ha fatto da traduttrice. La riunione è stata un monologo sulle decisioni della scuola (nuova classe e nuove tate + errori dei genitori nell’educazione dei figli). Nessuno ha toccato i mandarini e i pomodori offerti  dalla scuola, su due vassoi in mezzo alle sedie dei partecipanti. Alla fine sono stati distribuiti dei foglietti che le famiglie avrebbero potuto compilare per esprimere il proprio parere. Non c’è stato dibattito o scambio. Chissà i fogliettini…verranno presi in considerazione? Sembrava di essere al lavoro in azienda…
Stamattina sono stata ad una scuola di cinese, dovrei cominciare un corso per principianti la prossima settimana o i primi di aprile. La scuola è proprio vicino a casa e nell’andarci ho scoperto che c’è un altro bellissimo parco poco distante da noi. I parchi sono pazzeschi, stupendi, curatissimi, stuole di giardinieri che piantano, puliscono, mettono in ordine. È raro vedere foglie per terra sui vialetti perché ci sono sempre due o più persone che spazzano e raccolgono. Le piante sono esotiche e profumate e la cosa bella è che oltre ai parchi veri e propri anche in mezzo alla strada, per esempio una strada a 6 corsie, ci sono dei giardini per tutta la lunghezza della carreggiata, tra una corsia e l’altra. Questo attenua molto il senso di alienazione delle strade così grandi e del cemento.
La fede sta bene, anche se credo che si stia rendendo conto che non torneremo in italia a breve. Tre giorni fa è stata un po’ triste, diceva che parma le mancava e le mancavano le sue amiche. La maestra di inglese (che ieri si è licenziata per raggiungere il suo amato in altra cittadina cinese) mi ha detto che a scuola aveva pianto, poi la Fedina stessa mi ha raccontato il fatto e mi ha detto che aveva pianto perché voleva me, che però la scuola le piace. Credo che abbia desiderio di parlare con i bambini, si sta sbloccando con l’inglese (per ora i saluti e singole parole, i numeri e i colori), ma ho capito che alla sua scuola in realtà lo parlano poco. Dobbiamo decidere se lasciarla qui e puntare sul cinese oppure mandarla in una scuola internazionale che insegna in inglese e ha un’ora di mandarino al giorno (ci sarà mercoledì  prossimo una mattinata di osservazione in questa seconda scuola. Un gruppo di insegnanti e psicologi vedrà i possibili nuovi bambini a gruppi di tre-quattro, farà loro delle domande (non so in che lingua alla fede) e li osserverà giocare insieme, per poi decretare se possono essere ammessi o no. Non è un problema di posti, dato che la scuola costa 12.000 USD annui….in generale qui la scuola già all’asilo è una cosa mooooooolto seria. Non si sgarra. I bimbi hanno già le materie e il libro dei compiti. 
Si va a scuola tutto l’anno, perché i genitori lavorano tutto l’anno…..
Adesso vado alla festa di pasqua dell’asilo, chissà cosa mi aspetta!!!!!




mercoledì 13 marzo 2013

Cina a prima vista

Eccomi, eccoci in cina da quasi un paio di settimane…
La fede è bravissima e a tratti commovente, si è ambientata meglio di tutti e la mattina corre felice incontro alla sua maestra (nome cinese non pervenuto, nome inglese Ella) per abbracciarla! Chissà che lingua parlano…ieri mi ha chiesto i nomi di alcuni animali in inglese, giraffa, mucca, leone, cane e gatto. Poi gioca a telefonare alle sue amiche in Italia (Melissa, Irene e Alice) e racconta che è in Cina e sta andando in un’altra scuola ma quando torna in Italia farà una festa grandissima. Alla Meli dice “Mi manchi tanto” e poi fa i disegni per la nonna Anna e per la nonna Rita e per loro raccoglie le foglie. A scuola per ora mangia solo riso in bianco…
Con fra sono giornate pienissime di tutto, in poco tempo bisogna decidere se andare ad abitare qui o lì, che contratto fare all’autista, la scuola, il telefono cinese (come si compra una sim?), il dottore, il parto…discutiamo, ci vogliamo bene, mi consola se per lo stress e un po’ di paura mi viene da piangere e mi fa da guida quando non mi ricordo le strade di questa città di 2 milioni di abitanti circa.

Ricordi sparsi di questi primi giorni:


CIBI: zampe di pollo in spiaggia, il ristornate italiano “la bettola” di stefano per andare sul sicuro anche se a me piace il thailandese, i pic nic per pranzo con i panini preparati a colazione e avvolti nel tovagliolo dell’hotel per trafugarli  - oggi mi hanno beccata, le merende con pane e marmellata al ritorno da scuola, ieri noodles a colazione perché ero stufa del resto.

VESTITI: tutti in spiaggia con l’ombrello, il piumino e i collant, yes!e che intappi le donne, si vestono davvero come le nostre modelle, peccato che non abbiano il fisico! Tacchi altissimi, abbinamenti chic ma anche cose assurde, come capita, occhiali giganti, maglioni di lana con una temperatura che di giorno è come a maggio in italia (bisogna dire però che non sudano, non so come)

NUMERI DI TELEFONO: il prezzo di un numero di telefono, di una sim card, è diverso a seconda delle cifre che lo compongono. Ad esempio, gli 8 costano molto perché più otto compongono il tuo numero, più sarà facile da pronunciare ed in generale bene augurante  Alcuni numeri, come ad esempio il 4, non sono invece considerati perché difficili da pronunciare.

TASTIERA DEL PC: ma come fanno ad abbinare i loro caratteri con le lettere dell’alfabeto? Le tastiere sono uguali alle nostre. Usano i suoni. Alla lettera A, per esempio, corrisponde un suono che è simile alla pronuncia di n ideogrammi, che compaiono su una lista. Si seleziona quello corretto e così via. Ecco perché ci mettono molto a scrivere al pc in inglese.

DOTTORE PRIMA DI ENTRARE IN CLASSE: all’arrivo a scuola, in cortile prima delle porte, ci sono i lavandini con il sapone e le salviette. Ci si lava le mani e poi si va dal dottore, che è una dottoressa seduta su uno sgabellino dietro ai lavandini. Ti guarda le mani, la bocca con una torcia, palpa le ghiandole del collo e misura la febbre. Poi ti consegna un piccolo biglietto: rosso se sei in salute, arancio se devi bere molto e verde se devi prendere delle medicine. Alla fine il bimbo entra e posiziona la tesserina in un tabellone, in corrispondenza del proprio nome/simbolo (la fede ha una gattina e in questi giorni ha preso sempre rosso).

FOTO E ABBRACCI: dobbiamo sembrare proprio strani, tutti ci guardano, soprattutto in spiaggia dove stiamo scoperti e ci mettiamo le creme. Ma in particolar modo la Fede è al centro dell’attenzione, la fermano per poter fare delle foto con lei, adulti e ragazzi, uomini e donne, genitori che chiedono di scattare una foto insieme ai loro figli. “She is so cute”,  “she is beautifull”. Lei all'inizio ci sta, poi un po’ si stufa e fa la timida, a fine giornata è stanca e dice di no. Ho visto persone, per strada, impazzire per lei, fermarsi e prenderla in braccio stringendola e andando in brodo di giuggiole. Poi “tra di loro” non si tengono neanche per mano...

GRATE:  capitolo a parte meritano le grate, che ci sono ovunque e dappertutto nelle case e nei grattacieli “cinesi”, anche al 30 piano. Ci dicono che sia per i ladri, poi ovviamente gli autoctoni, con il loro spirito casinaro e privi di gusto come sono, le usano per appenderci ogni tipo di oggetto, soprattutto panni da asciugare e lanterne rosse. L’effetto è orribile, un po’ come quello della miriade di parabole nei condomini con molti immigrati.

CANTIERI: ovunque, sempre, giorno e notte. Cantieri, cantieri, cantieri.

PERICOLO: non hai mai la sensazione di pericolo, né in taxi (la nostra seconda casa), né per strada. E’ una sensazione completamente diversa, per esempio, dal sud america dove in generale devi stare sempre all'erta  Con questo non so dire se i cinesi siano un popolo onesto o spaventato dalle conseguenze di un furto o abituato a viver semplicemente con quello che ciascuno ha a disposizione. Al momento mi sembrano davvero indecifrabili  anche per questo iniziale scoglio linguistico che prima supererò e meglio sarà.

LINGUA: inglese con gli expatriates come noi, inglese con i pochi cinesi che lo parlano, gesti, calcolatrice e numeri del cellulare con i cinesi, la maggioranza, che non  parlano inglese. In questo caso loro parlano cinese e noi italiano corredato di varie facce ed espressioni tipo “ahhhhhhhhhh” “ohhhhhhhhhhh”. Spesso ci si capisce, l’importante è far sembrare che nulla importa davvero. Il cinese mi sembra impossibile, come farò? Spesso viene convocato un esperto che fa da traduttore (ieri avevo appuntamento con un’agenzia immobiliare: arrivo e mi fanno capire che vanno a chiamare una persona in grado di parlare inglese. Che sorpresa nel trovarmi di fronte la ragazza del negozio di alimentari lì accanto, senza grembiule e vestita carina.
Alla prossima puntata per le case!!! stiamo aspettando la conferma di una casa che abbiamo visto due giorni fa, molto bella e che ci sembra umana e vivibile. l'attuale proprietaria e residente è una conduttrice della TV locale di Xiamen, una specie di simona ventura agli esordi ahahahahahah
le foto le manderò solo a contratto firmato, sto diventando scaramantica come i cinesi.....