giovedì 21 marzo 2013

II puntata


Buongiorno!!!!

Grazie per le vostre mail e scusate se non sono riuscita a rispondere a tutti, le giornate sono davvero pienissime e in confronto agli ultimi periodi in italia mi sembra di vivere due o tre giorni in 24 ore, ma oggi mi sono presa un po’ di tempo per allietarvi con la seconda puntata di “Cina a prima vista”; potrebbe essere il titolo del blog che creerò non appena non avrò niente da fare…ahahahha….e non appena capirò come si fa un blog, cmq penso che non debba essere difficile, ci sono i modelli già pronti su google, vero?

Quando avrò il blog, non vi tedierò più con le mail, chi vorrà leggerlo potrà farlo in autonomia…quindi se qualcuno riceve le mie puntate senza volerlo, me lo dica pure. Il fatto è che scrivere, scrivervi, scalda il cuore in questo momento in cui anche se sto molto bene tante cose a cui tengo sono lontane e stanno cambiando…
La notiziona principale è che domenica migreremo finalmente nella ns futura casa!!! Vi allego le foto e non appena arriverà il divano letto nella stanza che adesso vedete vuota potremo ospitarvi! E’ (solo) al terzo piano di un bel complesso con grattacieli, non eccessivamente cinese, in un quartiere con due bei parchi vicini. Si tratta della casa di simona ventura cinese, come vi avevo anticipato il contratto si è poi effettivamente concluso. Lasciare l’albergo e le sue amenità da un lato mi dispiace, ma finalmente avremo una CASA!!!!
E poi domenica arriveranno anche gli scatoloni con le ns cose dall'italia!!!! doppia festa e finalmente un altro paio di scarpe!!!
La vita sociale comprende già alcune conoscenti: Luna, moglie cinese di un italiano, pepperina che parla cinese, inglese ma soprattutto italiano ed ha appena avuto un bambino, nicola, che ora ha due mesi.

Poi ho conosciuto Damini, una ragazza indiana di 22 anni che è a Xiamen da un mese. Abbiamo fatto la visita medica per il permesso di residenza insieme, accompagnate da una collega cinese di Checco, Jane. La visita comprendeva vari esami tra cui esame del sangue, eco allo stomaco, esame della vista (con le lenti a contatto ahahahah), peso, altezza, pressione, e esame delle urine dove la pipì andava messa in un misurino di plastica e travasata in una provetta senza tappo, il tutto con sole due mani e dovendo anche reggersi i pantaloni perché non c’era il water ma solo la buca per terra…

Alla fine, per riprendermi, mi sono autoinvitata da Damini a pranzo (apprendendo solo ieri che suo marito è appena rientrato al lavoro dopo un periodo di malattia, per varicella o morbillo non si è ben capito – in ogni caso rischia il licenziamento a breve così forse la mia appena nata amicizia perirà…L).

Damini è indù osservante, quindi vegetariana. Mi ha cucinato verdurine + polpette di verdura e sughetto con chapati, che è una specie di piadina. Si mangia tutto con le mani (le mie alla fine erano un po’ sporche, le sue no. Il tovagliolo non è previsto). Piccante, ma non troppo. La casa è molto chinese style, vicino al quartiere dove c’è il ristorante “La Bettola” e infatti dopo sono tornata a casa a piedi. Damini mi ha fatto vedere le foto del suo matrimonio, dove lei era bellissima (matrimonio combinato dalle famiglie, lei l’ha vissuto molto naturalmente e ad una mia domanda mi ha risposto che anche se il marito non le fosse stato presentato dalla famiglia, sarebbe stato lui l’unico che lei avrebbe potuto amare).

Poi mi ha mostrato un sari che ha portato dall’india per indossarlo in un giorno particolare tra ottobre e novembre, con una luna ben precisa (mi pare crescente?). in quel giorno le donne non possono né mangiare né bere fino a quando sorge la luna. Possono solo pregare per la buona salute dei loro mariti. Al sorgere della luna essi porgeranno alle donne una tazza d’acqua e loro potranno mangiare. Per questa occasione si fanno belle ed indossano, appunto, il sari.

Ogni sari è composto da un telo di 5 mt di vari tessuti e pesi a seconda della stagione e da un corpetto.

Dopo un po’ le ho chiesto: “ma tu cosa fai durante il giorno”? “pulisco casa ogni mattina, di solito ci metto due ore, poi cucino, ecc ecc” Ah menomale che pulisci!!!! Perché la casa è lercia, aiutoooooooooooo

In ogni caso ero talmente felice di poter parlare inglese, un inglese normale, che non ho badato a queste piccole sottigliezze…
Al ritorno in hotel mi son fermata a prenotare la visita ginecologica per il controllo della gravidanza nel super ospedale di cui mi avevano parlato checco e i suoi colleghi. Trattasi di un ospedale normale, che però al 21esimo piano ha un reparto chiamato VIP che, per gli standard cinesi, è molto chic e molto costoso. Ho scelto di andare qui più che altro perché il personale parla inglese. Wow!

Nella sala d’aspetto, anche se VIP, non sono mancati: Sputi, Scaracchi, Starnuti senza mano davanti. Pare che più “pulviscolo” tu produca più tu sia fiko, Odore di pipì in bagno…

Nonostante la professionalità degli operatori e i macchinari all’avanguardia, sommando la visita all’ospedale per il visto della mattina e il pranzo chez Damini, avevo una gran voglia di staccarmi la pelle e metterla in candeggina. La decisione di partorire in Italia ha acquistato maggior rilievo.
Che rapporto ha il popolo cinese con la coda, con il mettersi in fila? Non saprei. In ginecologia ero la seconda della fila, l’infermiera si è rivolta per prima a me forse per cortesia verso una straniera e io le ho fatto presente che prima di me c’era un’altra signora. Da lì è cominciato il delirio. Persone che non rispettano la “linea gialla” e mentre tu parli vengono al desk e mettono i loro fogli sul tuo. Il bello è che la segretaria prende anche le loro pratiche, quindi fa varie cose contemporaneamente  e, forse abituata alla lentezza italiana, ho sempre il dubbio circa la correttezza di quello che sta avvenendo. Ovviamente la privacy non esiste e spintoni e strattoni sono normali. Anche per prendere il taxi, che si può prendere in qualsiasi punto della strada, non esiste un prima o un dopo, esistono solo i concetti di ora e di necessità.
Ma le scene più belle sono all’asilo. Davanti all’ingresso ci sono, per strada, dei coni di plastica tipo quelli che si usano da noi quando stanno facendo dei lavori e devono dividere le corsie. Credo che li mettano perché altrimenti le macchine entrerebbero direttamente a scuola.

Le porte sono due e le maestre posizionano due nastri per dividere le file. Non è possibile entrare a scuola, i genitori devono aspettare fuori (dalle 16.30 alle 17.00, dopo, passata la ressa, si può entrare). Le maestre arrivano con i bambini in fila, una classe dopo l’altra e i genitori cominciano ad accalcarsi, spingendo, per farsi vedere dal figlio. Salutano come se non li vedessero da settimane. Quando la maestra vede che la coppia “genitore-figlio” si è formata, passa letteralmente il figlio al genitore che si fa largo tra la folla delirante e con un sorriso stampato sul volto, afferra il cucciolo e lo porta in salvo. Spesso il bambino non capisce cosa sta succedendo e il genitore lo deve trascinare. Questo per ogni classe. Delirio.
Ieri poi ho preso parte ad una riunione dei genitori, dove ho ricevuto la grazie di una mamma in gamba che mi ha fatto da traduttrice. La riunione è stata un monologo sulle decisioni della scuola (nuova classe e nuove tate + errori dei genitori nell’educazione dei figli). Nessuno ha toccato i mandarini e i pomodori offerti  dalla scuola, su due vassoi in mezzo alle sedie dei partecipanti. Alla fine sono stati distribuiti dei foglietti che le famiglie avrebbero potuto compilare per esprimere il proprio parere. Non c’è stato dibattito o scambio. Chissà i fogliettini…verranno presi in considerazione? Sembrava di essere al lavoro in azienda…
Stamattina sono stata ad una scuola di cinese, dovrei cominciare un corso per principianti la prossima settimana o i primi di aprile. La scuola è proprio vicino a casa e nell’andarci ho scoperto che c’è un altro bellissimo parco poco distante da noi. I parchi sono pazzeschi, stupendi, curatissimi, stuole di giardinieri che piantano, puliscono, mettono in ordine. È raro vedere foglie per terra sui vialetti perché ci sono sempre due o più persone che spazzano e raccolgono. Le piante sono esotiche e profumate e la cosa bella è che oltre ai parchi veri e propri anche in mezzo alla strada, per esempio una strada a 6 corsie, ci sono dei giardini per tutta la lunghezza della carreggiata, tra una corsia e l’altra. Questo attenua molto il senso di alienazione delle strade così grandi e del cemento.
La fede sta bene, anche se credo che si stia rendendo conto che non torneremo in italia a breve. Tre giorni fa è stata un po’ triste, diceva che parma le mancava e le mancavano le sue amiche. La maestra di inglese (che ieri si è licenziata per raggiungere il suo amato in altra cittadina cinese) mi ha detto che a scuola aveva pianto, poi la Fedina stessa mi ha raccontato il fatto e mi ha detto che aveva pianto perché voleva me, che però la scuola le piace. Credo che abbia desiderio di parlare con i bambini, si sta sbloccando con l’inglese (per ora i saluti e singole parole, i numeri e i colori), ma ho capito che alla sua scuola in realtà lo parlano poco. Dobbiamo decidere se lasciarla qui e puntare sul cinese oppure mandarla in una scuola internazionale che insegna in inglese e ha un’ora di mandarino al giorno (ci sarà mercoledì  prossimo una mattinata di osservazione in questa seconda scuola. Un gruppo di insegnanti e psicologi vedrà i possibili nuovi bambini a gruppi di tre-quattro, farà loro delle domande (non so in che lingua alla fede) e li osserverà giocare insieme, per poi decretare se possono essere ammessi o no. Non è un problema di posti, dato che la scuola costa 12.000 USD annui….in generale qui la scuola già all’asilo è una cosa mooooooolto seria. Non si sgarra. I bimbi hanno già le materie e il libro dei compiti. 
Si va a scuola tutto l’anno, perché i genitori lavorano tutto l’anno…..
Adesso vado alla festa di pasqua dell’asilo, chissà cosa mi aspetta!!!!!




Nessun commento:

Posta un commento